New York, dunque, quale location prestigiosa per tornare a far visita al chapter e da qui presentare le novità made in LIUC, una business University creata proprio per il business, oggi ancora più spinta in tal senso con il rebranding appena avvenuto. Ma non solo.
Mentre il CEO di LIUC Richard Arsan ha ricordato origini, storia e mission di “Una scuola di business unica, fondata da imprenditori visionari per promuovere e insegnare una gestione efficace con cura e passione, difendendo sempre la centralità dell'individuo”, lo sguardo è andato anche al futuro prossimo. Tra gli annunci di LIUC Alumni presieduta da Luca Cremona, l’apertura di un chapter anche a Dubai che va ad aggiungersi a quelli di Londra e Bruxelles già attivi, mentre l’anno prossimo sarà la volta di un nuovo capitolo in Svizzera e a Singapore.
Al Rettore eletto Anna Gervasoni il compito di presentare il lancio del master universitario di primo livello “Strategie per le imprese del Made in Italy”, straordinaria novità didattica, al via nel 2025, in collaborazione con Pambianco, senz’altro di interesse per i manager delle prestigiose aziende italiane negli Stati Uniti, presenti il 30 settembre in Greene Street.
Di rilievo, inoltre, la tavola rotonda sul “Made in Italy negli Usa” con gli interventi di CEO, CFO e COO negli States: Marco Martinoli, Boffi; Ruggero Caterini, Dolce & Gabbana; Sandro Gastaldi, ILLY; Filippo Gremese, Robopac e Francesco Marciandi, di Branca.
L’occasione del viaggio negli Usa è valsa, non da ultimo, la visita alla Stevens School of Business dove Anna Gervasoni e Richard Arsan hanno incontrato il Dean Gert-Jan de Vreede consolidando e arricchendo l’accordo di Doppio Titolo tra la LIUC e l’Istituto newyorkese.