LIUC comunicati stampa

Presentato il nuovo rapporto PEM

PRESENTATO IL NUOVO RAPPORTO PEM®:
NEL 2013 REALIZZATI IN ITALIA 63 INVESTIMENTI.
IN AUMENTO I BUY OUT E I PREZZI DELLE IMPRESE


 63 operazioni su aziende con fatturato medio pari a circa 35 milioni di Euro, 105 dipendenti e per lo più concentrate nel comparto manifatturiero. È questa la fotografia del private equity italiano nel 2013 scattata dall’Osservatorio Private Equity Monitor – PEM® della LIUC – Università Cattaneo, che da oltre un decennio effettua un monitoraggio costante dell’attività di investimento in capitale di rischio, escludendo start up, operazioni di reinvestimento in aziende già in portafoglio (follow on) e deals realizzati da investitori pubblici.
Il Fondo Italiano di Investimento Sgr si conferma il principale operatore attivo, seguito da Fondo Strategico Italiano (FSI), Clessidra e CVC Capital Partners. Insieme, questi 4 operatori rappresentano un quinto del mercato. Nel dettaglio, a livello di concentrazione del mercato, nel corso dell’anno 17 operatori hanno realizzato il 50% dell’intera attività d’investimento. Il mercato risulta, quindi, sempre piuttosto concentrato, seppur in misura leggermente inferiore rispetto al 2012, anno in cui circa la metà delle operazioni era rappresentata da 12 operatori.
I buy out tornano leader
Dal punto di vista delle principali evidenze, nel 2013 il mercato torna a ricorrere in larga misura alle operazioni di buy out, che rappresentano il 60% dell’attività del settore, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. L’incremento di quota è stato interamente a discapito delle operazioni di expansion, che nel 2013 sono calate al 35% rispetto al 49% dell’anno precedente. Il residuo 5% del mercato è ripartito, ormai quasi fisiologicamente, tra le operazioni di replacement (3%) e di turnaround (2%).
Anche se molto probabilmente con modalità differenti rispetto al passato, questo dato mostra come gli operatori continuino ad indirizzare l’attenzione verso operazioni in cui l’acquisizione della maggioranza consenta sia una massimizzazione dei rendimenti, sia un approccio in linea con le professionalità maturate nel tempo, pur in presenza di una leva finanziaria ormai da qualche anno sempre più contenuta.
Sempre con riferimento alla tipologia di deals realizzati, una ulteriore evidenza in grado di caratterizzare l’anno appena trascorso è, inoltre, certamente costituita dal ruolo di primaria rilevanza assunto dalle operazioni di add-on, ovvero dalle acquisizioni di aziende da parte di società già partecipate da un fondo. Ben 12 sono state le operazioni di questa natura chiuse nel corso del 2013(circa il 18% del mercato).
Le imprese familiari le più ricercate
In termini di deal origination, non emergono particolari inversioni di tendenza rispetto all’ultimo biennio. Le imprese familiari continuano a rappresentare quasi il 60% delle opportunità di investimento. Le cessioni di rami d’azienda da parte di gruppi nazionali si confermano la seconda fonte di operazioni (15%), anche se in calo rispetto al 2012. Aumentano i Secondary Buy out con una quota del 14%, in crescita rispetto al passato anche la cessione di quote di minoranza tra operatori (9% del mercato), mentre rimangono marginali le cessioni da parte di gruppi stranieri che risultano stabili al 5%.
La Lombardia ed il manifatturiero ai primi posti
Sul fronte della distribuzione geografica delle imprese target, nel corso del 2013la Lombardia ha rappresentato oltre il 50% del mercato, percentuale mai raggiunta in precedenza dalla regione che da sempre risulta essere il principale bacino per gli operatori. Seguono a distanza l’Emilia Romagna e il Veneto. Il Mezzogiorno vede chiudersi una sola operazione in Campania, con un ulteriore calo rispetto al dato relativo al 2012. Tale evidenza appare in contrasto con quanto accade in parallelo con riferimento al segmento del venture capital, piuttosto vivace ormai da qualche anno nella medesima area geografica.
Con riferimento alla Provincia di Varese, sono unicamente due le operazioni che hanno avuto ad oggetto imprese del territorio: l’ingresso di Accord Management, in sindacato con Riello Sgr, nel capitale di Pool Service, società leader nella produzione di prodotti professionali destinati al settore dell’acconciatura, e l’acquisizione condotta da Eco Eridania, sotto la regia del Fondo Italiano di Investimento Sgr e di Xenon Private Equity, di Elettrochimica Carrara, azienda attiva nel ritiro, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali.
Per quanto concerne i settori d’intervento, il 2013 conferma l’ormai consolidato interesse degli operatori verso il manifatturiero, la tenuta del comparto dei beni di consumo, la continuità nell’interesse verso il settore alimentare, l’avanzata del terziario e la contrazione di ICT e Pharma.
Bene le imprese sotto i 30 milioni di Euro di fatturato
Ulteriore importante evidenza con riferimento a elementi di carattere spiccatamente dimensionale è la conferma dell’attenzione verso imprese target con fatturato al di sotto dei 30 milioni di Euro, la cui incidenza sul totale del mercato è ormai stabilmente consolidata oltre il 40%. Restando in ambito dimensionale, si sottolinea come siano rimaste sostanzialmente invariate in termini quantitativi assoluti le grandi operazioni, che accrescono, però, il loro peso all’interno del mercato, a fronte della contrazione dell’attività complessiva. L’intervallo d’investimento in imprese con ricavi superiori a 300 milioni di Euro, infatti, passa dal 4% del 2012 al 10% del 2013.
Crescono i multipli di ingresso
Da ultimo, una ulteriore evidenza degna di nota è relativa al multiplo sull’EBITDA, che ha registrato un valore pari a 7,1x. Tale dato segna un incremento rispetto al valore del 2012 (6,8x) ed, ancor di più, rispetto al 2011 (6,3x). Il valore medio di Enterprise Value delle società oggetto di acquisizione si è attestato intorno ai 65 milioni di Euro, in significativo aumento sul dato dell’anno precedente (46,5 milioni di Euro), anche se tale evidenza non può essere spiegata esclusivamente con la crescita del multiplo, bensì anche con la dimensione delle operazioni poste in essere dal Fondo Strategico Italiano.
A livello di maggiore dettaglio, volendo citare alcune delle operazioni più significative del 2013, è possibile ricordare i buy out di Clessidra Sgr su Camfin, di Carlyle Group su Marelli Motori, di L Capital su Cellular Italia e di Argos Soditic sul Gruppo FIS-Antex, nonché i secondary buy out del Fondo Strategico Italiano su Ansaldo Energia e di CVC Capital Partners su Cerved. Da segnalare, inoltre, tra le operazioni di expansion, quella del Fondo Italiano di Investimento Sgr in Forgital Group, quella di Palladio Finanziaria nel capitale di Fila, così come quella di Sator in Banzai. Infine, con riferimento al già citato tema degli add-on, degne di nota sono le tre acquisizioni perseguite da Eco Eridania, sotto la regia del Fondo Italiano di Investimento Sgr e di Xenon Private Equity, per la creazione di un polo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, così come l’acquisizione del Biscottificio Baroni da parte di Balconi (controllata da Clessidra Sgr).
Il tredicesimo Rapporto dell’Osservatorio Private Equity Monitor – PEM®sarà presentato oggi nell’ambito di una tavola rotonda che si terrà a partire dalle ore 16,30 presso la Sala Leonardo del Centro Congressi Palazzo delle Stelline di Milano, in Corso Magenta 61.
L’Osservatorio Private Equity Monitor - PEM, che pone in essere la sua attività di ricerca grazie al contributo di Argos Soditic Italia, EY, Fondo Italiano di Investimento SGR e King&Wood Mallesons SJ Berwin Studio Legale, ha così mappato dalla sua nascita oltre 1.250 investimenti realizzati tra il 1998 ed il 2013, contribuendo ad incrementare la trasparenza del mercato del capitale di rischio in Italia.

Per ulteriori informazioni:
Francesco Bollazzi
Osservatorio Private Equity Monitor – PEM®
LIUC – Università Cattaneo
Tel. +39 0331 572.208
Web: www.privateequitymonitor.it
E-mail: pem@liuc.it