LIUC comunicati stampa

Ogni anno tre milioni e mezzo di turisti “invisibili”visitano la Lombardia

Un’indagine realizzata dal team di di T.R.A.V.E.L. (Tourism Reporting And Volumes Evaluation in Lombardy), l’Osservatorio turistico regionale

Ogni anno tre milioni e mezzo di turisti “invisibili”visitano la Lombardia

Quasi un turista su 3 (28%) tra quelli che visitano la Lombardia sceglie di non soggiornare presso le strutture ricettive commerciali e, sfuggendo del tutto alle rilevazioni ufficiali, risulta così “invisibile”. L’opzione di questa tipologia di visitatore è altresì quella di farsi ospitare da amici o parenti (18%) o, in alternativa, di soggiornare presso seconde case o altre soluzioni immobiliari disponibili (10%).
E’ quanto emerge da un’indagine realizzata dal team di T.R.A.V.E.L. (Tourism Reporting And Volumes Evaluation in Lombardy), l’Osservatorio turistico regionale, coordinato dal CeRST (Centro di Ricerca sullo Sviluppo del Territorio) della LIUC – Università Cattaneo, in collaborazione con Sistema Camerale Lombardo e Regione Lombardia. Lo studio, sviluppatosi nell’arco di un anno, si basa su più di 2.600 interviste erogate a turisti in visita sul territorio lombardo ed effettuate presso snodi logistici di particolare rilievo (gli aeroporti, la Stazione Centrale di Milano e alcune stazioni di servizio autostradali).
Le interviste realizzate hanno consentito anche di raccogliere informazioni sugli aspetti essenziali che profilano il turista “invisibile” e che lo differenziano significativamente dal visitatore “tipo”.
Tra i turisti invisibili è più consistente la presenza femminile (oltre il 55%; la media complessiva è pari al 47.4% ) e quella di over 60 (12.6%; 7.6% invece la media); la percentuale di laureati (19%) è la metà di quella registrata per la totalità dei visitatori. Si riscontra, inoltre, un’insolitamente significativa provenienza da paesi caratterizzati da elevati tassi di emigrazione lavorativa verso l’Italia (Filippine, Albania, Romania, Marocco, eccetera).
Il “turista” invisibile viaggia più frequentemente da solo (31%), si trattiene più a lungo sul territorio (il 62% vi trascorre almeno 5 notti) e presenta una minore propensione alla spesa. Tra le attività che più frequentemente svolge sul territorio spiccano quelle di tipo ricreativo, quelle orientate al relax (circa un turista su tre), la partecipazione agli eventi. Ritiene invece meno attraenti rispetto alla media le visite culturali, i convegni e lo shopping.


Alla richiesta di esprimere il loro grado di soddisfazione rispetto ai diversi ingredienti della accoglienza lombarda, i visitatori invisibili dichiarano di apprezzare più della media la qualità dei servizi di ristorazione e le condizioni generali di contesto (caratteristiche urbanistiche e ambientali, decoro); evidenziano, invece, scarso gradimento nei confronti di alcuni aspetti dell’offerta commerciale (negativo rapporto qualità/prezzo, insufficiente promozione dei prodotti tipici).
Secondo il prof. Massimiliano Serati, Docente della Scuola di Economia e Management e Direttore del CeRST, «l’accostamento di queste evidenze apre la porta ad una duplice ipotesi interpretativa: accanto al tradizionale turismo leisure di prossimità orientato alle seconde case, specialmente durante la stagione invernale, all’origine del fenomeno potrebbero esservi ricongiungimenti familiari temporanei e trasferte finalizzate alla ricerca di opportunità lavorative.»
Si tratta di una domanda di tipo ibrido che movimenta circa 3.5 milioni di visitatori ogni anno e può rappresentare un’opportunità significativa e al contempo un vincolo per il settore turistico in Lombardia. Se da un lato infatti non appare impossibile per la ricettività commerciale “catturare” quote di questa domanda (alcune tipologie di strutture, specialmente extra-alberghiere, B&B in primis, potrebbero formulare proposte “dedicate”), è d’altro canto vero che i turisti “invisibili”, fruiscono dei servizi garantiti dal territorio e producono in ogni caso un non trascurabile impatto economico.
Per evitare situazioni di pericolosa sovra-congestione sarà pertanto opportuno, specie in prospettiva EXPO, “tarare” l’offerta lombarda di servizi di accoglienza, di servizi commerciali, di servizi di trasporto e altro in modo da tenere in debita considerazione queste “masse” di turisti.
Anche per questo motivo T.R.A.V.E.L. intende procedere a un monitoraggio costante e capillare del fenomeno da oggi sino a conclusione del grande evento del 2015.
Per informazioni: travel@liuc.it, http://cerst.liuc.it/